Il fuoco rubato agli dei è donato agli uomini
"l fuoco riscalda
Tiene lontano le fiere
Cuoce il cibo
Scalda i metalli e forgia le armi
Rischiara le tenebre
È conoscenza e condanna”
(17 febbraio 1600)
Il fuoco arde le mie membra
Guardatelo Fratelli questo Fuoco, arde le mie membra e le trasforma in mille scintille, si alzano, danzando si sparpagliano nella notte, quasi a formare una volta stelle, costellazioni, creando lo stesso universo, da me ipotizzato, che tutto unisce e comprende nell’Idea del Divino.
Brucia questo fuoco, ma la sua luce non illumina le anime di uomini ancora legati a concetti, scolpiti in pagine antiche, di immutabilità di spazio, tempo e materia, le stesse pagine ed il loro Verbo, da me stesso accolte in giovane età, tanto da prenderne vesti e simboli, ma non per molto tempo: le verità già scritte, le certezze inamovibili, presto si sono trasformate in una prigione per i miei pensieri, dalla quale mi ha liberato una oscura forza morale di Furore ideativo cresciuta in me.
Pur non conoscendo la Verità, in quanto intellegibile e mutevole, ne ho percepito l’immagine, l’Ombra della conoscenza ed a Lei mi sono votato e sono partito nel mio viaggio di ricerca portando come bagaglio solo i miei dubbi.
Legato ancora alla terra, come prima cosa, ho cercato un “ Centro Materiale “ delle cose, dal quale fluisse una spinta vitale per poi distribuirsi alla periferia del creato, ma ho subito colto, quanto tutto nasca da una Radice Unica, ovvero una costante Forza Animatrice, dove il due si fa uno, in un circolo infinito di energia dove l’uomo e l’Essere Supremo si avvicinano fino a fondersi e sulla base di questa rivelazione, mi sono scagliato contro la rigidità del mio tempo ed un sistema di credo dove l’umanità è semplicemente un tramite e non l’Essenza stessa di un Ente Superiore, che così sovrasta e non compenetra il Creato.
Ancora sento sulla pelle le parole e le condanne di quei gran dottori e filosofi, per i quali la Bruta Materia in “corpi densi e crassi “, mai sarà toccata dal segno dell’Assoluto, destinato invece a corpi “eterei e fini” posti in cielo; dinanzi a tali affermazioni, mi chiedo come la mia mente possa concepire una peggiore aberrazione di quella di un mondo, dove non si possa scorgere in tratto del Divino in ogni dove, accettare un tale concetto è negare l’esistenza dello stesso: chi ha il potere creativo di “ Buono Infinito”, può in qualche modo decidere di porre dei limiti alla sua stessa Opera, rendendola per di più immutabile a se stessa?
No non posso accettare, così Loro non hanno perdonato le mie parole dove parlo di un Dio infinitamente Potente ed in virtù di ciò, compie atti esplicativi altrettanto potenti, perché in Lui risiedono al contempo, libertà, necessità, volontà e non risulta credibile un limite all’immanenza di queste qualità, dove lo stesso Uomo, fatto a sua immagine e somiglianza è parte integrante di un Universo, dove tutto è permeato della sua Opera.
Le idee spaventano e questa di un uomo che racchiude in sé cieli, mondi ed universi, senza una fine, li terrorizza, non hanno capito che solo un universo infinito può contenete il suo Amore infinito: ogni cosa, animale, persona anche la più umile è toccata dalla sua presenza, rendendola uguale “unus inter pares “una Aurea Catena unificatrice tra terra, cielo, uomo e Supremo: mille mondi infiniti, che tutto contengono e ne sono contenuti a loro volta.
Mi hanno chiamato eretico, ma come unica colpa ho quella di aver letto il loro stessi Sacri libri, illuminandoli con una luce differente, lasciando che le mie idee fossero l’ombra stessa dell’Intelletto Primo.
Ora bruciano il mio corpo, certi che il seme del dubbio venga disperso, ma la scintilla del Tutto, ha il potere di trasmutare la Bruta Materia in Idee ed allora guardatele con me quelle faville, salgono alte per illuminare le vostre anime, per accendere in tutti Noi la luce del Libero Pensiero.
EFS 1452